Nell’attuale sito di quella che dagli abitanti di Noto è conosciuta più comunemente come “Piazzetta Ercole”, prima che nel 1851 venisse segato e asportato il banco roccioso scosceso, con l’idea di realizzarvi il teatro cittadino, vi era il sagrato della Chiesa di San Domenico a cui era intitolata anche la piazza antistante. Attualmente essa è dedicata ai rivoluzionari garibaldini del XVI Maggio del 1860. 
Fulcro centrale è una fontana, realizzata nel 1757 dallo scultore catanese Orlando, che si compone di una vasca di forma quadrata polilobata da cui si diparte un fusto cilindrico che, nella metà superiore, raffigura a bassorilievo dei putti poggiati su dei tritoni che reggono con la testa e la mano sinistra dei catini. Bocche di leone dalle quali zampilla il flusso d’acqua più a monte della fontana fanno d’appoggio a una statua marmorea di Ercole.
L’eroe della mitologia romana, rappresentato in un momento di riposo dopo la cruenta uccisione del Leone Nemeo, è colto col braccio destro proteso, intento a dissetarsi. Per quanto riguarda il braccio sinistro bisogna fare una precisazione: nel 1838, in un impeto di orgoglio municipale, vedendo in Ercole il simbolo della forza e del genio della città, la statua fu privata del braccio sinistro che stringeva ancora il corpo contundente “fumante”, la clava d’Ercole, per sostituirlo col più rassicurante e inoffensivo stemma di Noto. In seguito a questo adattamento, inoltre, del leone resta purtoppo solo la zampa dell’arto di destra che non poté essere rimossa come il resto del corpo ed i cui artigli, venuti a cadere all’altezza dell’inguine, hanno dato luogo ad alcune colorite fantasticherie.
In ogni caso questo monumento ha un valore simbolico, storico-risorgimentale. Fu infatti nella notte tra il 15 e il 16 Maggio del 1860 che alcuni giovani antiborbonici netini issarono tra le braccia dell’eroe la prima bandiera tricolore, emblema della rivoluzione garibaldina, con su scritto: “Morte a chi tocca questo vessillo”.
In merito al materiale usato per la realizzazione della fontana, è stato accertato che la statua d’Ercole, i putti, i delfini, i tritoni e le fontanelle sono in marmo bianco di Carrara, mentre il basamento, nato successivamente, è di muratura rivestita in marmo rosso.
Ai lati della fontana, si trovano due monumenti di personaggi illustri della città: quello in marmo bianco della poetessa triste e romantica Mariannina Coffa e l’altro, in bronzo, del giurista, principe del foro e statista Matteo Raeli.