Completata alla fine del Settecento la grandiosa ricostruzione di Noto sull’attuale sito, dopo il terrificante terremoto del 9-11 gennaio 1693 che rase al suolo la città antica sul monte Alveria, la popolazione netina avvertì l’esigenza di ampliare la propria vocazione artistico-culturale e nutrì profondo interesse per il Teatro.
All’inizio del XIX secolo, la necessità di individuare un posto idoneo a rappresentare il “foyer” della vita artistica e culturale indusse la cittadinanza a destinare all’uopo (1836) un’ala di Palazzo Ducezio, che corrisponde all’attuale Salone di rappresentanza (Sala degli Specchi) e agli ambienti limitrofi.
Tale soluzione si rivelò inadeguata a soddisfare le istanze di un pubblico sempre più numeroso ed esigente, soprattutto dopo il trasferimento del capoluogo da Siracusa a Noto, avvenuto nel 1837.
Nel 1851 il crescente gusto per il Teatro indusse il Cav. Di Lorenzo, Sindaco dell’epoca, ed il Consiglio Comunale ad accogliere favorevolmente la proposta dell’Intendente della Provincia Cav. Salvatore La Rosa, di costruire un Teatro Comunale in linea con le tradizioni culturali della Città e con le esigenze artistiche dei nuovi tempi, in grado, inoltre, di ospitare un buon numero di spettatori.
Nel 1855 si costituì un comitato di cittadini, col compito di raccogliere fondi. Fu così acquistata e demolita la Casa Salonia, a spese dei Marchesi di Castelluccio e venne dato all’lng. Francesco Sortino l’incarico di progettazione del Teatro di Noto, che tenesse conto dei criteri artistici seguiti dai grandi Teatri italiani ed europei.
Alla morte dell’lng. Sortino, avvenuta nel 1863, la direzione dei lavori passò all’lng. Francesco Cassone. Nel 1864 il Comune si impegnò a continuare l’opera ed affidò i lavori di costruzione alla ditta Ruiz di Siracusa. L’impianto tecnico e meccanico fu realizzato dal pittore Santi Ferrara da Messina. La statua in pietra calcarea, allegoria della musica, i due trofei musicali e i quattro tripodi collocati nel prospetto del teatro furono opera dello scultore Giuliano da Palazzolo, su disegno del Cassone; la decorazione delle scene venne affidata ai pittori messinesi Subba e Di Stefano.

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La sera del 4 Dicembre 1870, il Teatro Comunale, intitolato a “Vittorio Emanuele”, fu inaugurato con una solenne cerimonia di apertura, che registrò una considerevole partecipazione di pubblico. Da allora, grandi artisti del calibro di Tina Di Lorenzo, Pierantonio Tasca ed Eleonora Duse, assieme ad altri innumerevoli personaggi di primo piano, hanno calcato le scene del Teatro Comunale di Noto e splendide stagioni si sono susseguite spaziando dall’opera lirica, alla prosa, all’operetta, ai concerti.




L’amministrazione comunale, il 29 Dicembre 2012, lo ha intitolato alla famosa attrice netina Tina Di Lorenzo.
Il Teatro sorge in Piazza XVI Maggio, nel cuore del centro storico, su un’area di 1075 mq. L’edificio monumentale, dallo stile neo-classicheggiante, si sviluppa su due piani; caratterizza la facciata un colonnato intervallato da lesene dalle decorazioni a rilievo e capitelli ricchi di motivi floreali. Statue, trofei e decorazioni di stile prossimo al liberty sormontano il prospetto.

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L’interno attualmente conta 300 posti e si sviluppa su tre ordini di palchi più galleria. Nelle stagioni precedenti si sono alternate, agli spettacoli della stagione, altre iniziative (festival, congressi, convegni, ecc) che hanno arricchito l’offerta culturale, diventando un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano fruire di una proposta culturale di alto livello, unico nella Provincia di Siracusa.
E’ da sottolineare infatti che il Teatro di Noto è l’unico teatro, nato come tale, della provincia attualmente agibile.
Dopo un lungo periodo di restauro il Teatro è stato riaperto al pubblico, e ha ripreso la propria attività, nel 1998. Dal ’98 si sono succeduti diversi direttori artistici, la cui programmazione ha ricreato quell’humus culturale che da sempre ha caratterizzato e vivacizzato la città, patrimonio dell’Unesco. 
Inoltre si sono aggiunte iniziative formative e culturali, che hanno permesso di sviluppare professionalità qualificate fra i giovani del territorio, accrescendo così le competenze. Negli ultimi anni i risultati raggiunti sono stati notevoli e significativi. Alla programmazione si sono aggiunte altre attività collaterali, rivolte soprattutto ai giovani, che sono state realizzate grazie al coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche, degli insegnanti e alle sinergie con organismi territoriali e nazionali.
Oltre alle attività fino adesso menzionate, il Teatro ospita una serie di eventi di importanza nazionale che ne fanno un polo culturale di grande rilievo nella provincia, rimanendo sempre attento a non trascurare le realtà e le risorse umane del territorio, con cui mantiene un dialogo costante, sostenendo la formazione e la creatività di quei giovani che desiderano esprimersi attraverso l’arte. 

TINA DI LORENZO 03 ATTRICE ACTRESS TEATRO

Curiosità. Tina Di Lorenzo, all’anagrafe Concettina Di Lorenzo (Torino, 4 dicembre 1872 – Milano, 25 marzo 1930), è stata un’attrice teatrale italiana. Di nobile famiglia, era figlia del marchese Corrado Di Lorenzo (discendente dei marchesi di Castelluccio, famiglia nobile siciliana) e dell’attrice napoletana Amelia Colonnello, anch’essa di nobile famiglia e dama di corte della regina Elena di Savoia.
Salì sul palco già da piccola, grazie alla formazione, da parte del padre, amante di teatro, di una piccola compagnia filodrammatica: recitò da protagonista in una ignota commedia dove faceva la parte di una bambina rimasta orfana in seguito al terremoto di Casamicciola. A 13 anni, formatasi nelle arti drammatiche a Napoli, intraprese la carriera di attrice con il nome d’arte di Tina Di Lorenzo. Il successo le arrise nel 1888, al Teatro Rossini di Napoli, nel corso della rappresentazione del Ruit hora di Francesco Proto duca di Maddaloni, dopo la quale la stampa decantò le sue grandi doti di attrice. Due anni più tardi era già prima attrice assoluta nella compagnia Pasta. Si unì quindi nel 1898 a Flavio Andò per una serie di rappresentazioni applauditissime in tutta Italia. Possedeva una rara bellezza, voce melodiosa e modi da gran signora nonostante la giovane età: si meritò da parte dei suoi adoratori il soprannome di “Angelicata”. Fu consacrata come astro nascente dell’arte drammatica, ed in breve divenne una delle attrici più ricercate e contese dai capicomici. Svolse numerose tournée all’estero, tanto da divenire così famosa in Argentina da essere lì soprannominata “Encantadora”.
Nel 1901 sposò il cugino Armando Falconi, attore anche lui: la loro storia d’amore nacque durante una tournée in Ungheria, nel corso della quale lui la difese dagli attacchi di un giornalista che dipingeva la Di Lorenzo con toni poco lusinghieri.
A seguito di un duello combattuto ad armi bianche, Falconi ebbe la meglio tanto da meritarsi l’amore della cugina, dal quale nacque il figlio Dino.
Tina Di Lorenzo fece parte di numerose compagnie, dalla Stabile del Teatro Manzoni di Milano (dal 1912 al 1914) dove fu primadonna, alla compagnia di Francesco Pasta e Enrico Reinach a quella di Flavio Andò, mietendo sempre numerosi successi. Partecipò ad una sola pellicola cinematografica, sempre assieme al marito, nel 1915: si trattava de La scintilla di Eleuterio Rodolfi. Si ritirò a vita privata negli anni tra il 1918 ed il 1920, tornando in scena una sola volta, nel 1926, al teatro Drammatico Nazionale di Roma. Morì a Milano nel 1930. Il 29 agosto dello stesso anno le fu intitolata una strada nella città di Livorno. L’Amministrazione municipale di Noto ha reso onore alla sua illustre figlia Tina Di Lorenzo intitolando a lei, dal 29 Dicembre 2012, il teatro comunale della città.