La Porta Reale è il simbolo dell’ingresso nella città di Noto.
Concepita come arco di trionfo più che che come vera e propria porta urbica, è conosciuta anche col nome di Porta Ferdinandea e più modernamente con l’appellativo di Porta Nazionale. Fu voluta dal marchese di Cannicarao, realizzata in appena un anno di lavori e inaugurata il 6 Ottobre 1841, per commemorare la venuta a Noto di sua maestà Ferdinando II di Borbone, Re delle due Sicilie.

Curiosità. Mentre risulta univoca l’interpretazione della torre merlata, chiaro simbolo della forza espressa da Noto nel corso dei secoli, e del levriero, forse un cirneco dell’Etna, che simboleggia il senso di fedeltà e sottomissione del popolo al re, meno palese appare il significato dell’uccello centrale spalleggiato dalle altre sculture. Alcuni lo riconducono alla rappresentazione di una cicogna, simbolo di fertilità, mentre i più propendono nel pensare che si tratti di un pellicano nell’atto di curvare il becco verso la tasca del petto, ricolma di pesci necessari a sfamare i proprio piccoli.
In passato, erroneamente, si pensava addirittura, che i soggetti adulti si lacerassero il torace per nutrirli col proprio sangue e da ciò deriva l’iconografia cristiana del supremo sacrificio di Cristo. Il pellicano è pertanto emblema di carità, sacrificio e abnegazione.